Sarà capitato a tutti di incontrare, almeno una volta, sui prati o in montagna dei funghi disposti in cerchio. Sono quelle manifestazioni della natura che in passato (ma anche oggi) venivano chiamati “I cerchi delle streghe” perché si pensava si formassero attorno al posto dove danzavano le streghe. È facile trovarli in questo periodo, a volte formati di sola erba più verde, perché i funghi ancora non sono cresciuti. Fortunati quelli che trovano un cerchio di funghi commestibili perché in uno spazio ristretto riescono a riempire in poco tempo il loro cesto. Ma perché si formano i cerchi delle streghe? Lasciamo stare le credenze popolari e le streghe e parliamo della verità che è molto meno romantica. Ho letto molte pagine scritte a tal proposito ma nessuna mi ha spiegato pienamente cosa in effetti succede quando nasce un cerchio delle streghe. Unendo le conoscenze specifiche delle varie spiegazioni scientifiche lette in giro, mi sono fatto un’idea personale sulla faccenda.
Per capire come si sviluppano i cerchi delle streghe, abbiamo bisogno di sapere di più sulla crescita dei funghi. Dal momento che non hanno clorofilla (che non sono verdi), i funghi non possono fare il loro proprio cibo alla luce del sole con il processo di fotosintesi. I funghi sono i funghi, e crescono in terreno che contiene sepolta materia organica come legno morto, foglie di piante morte e radici morte. Tutto questo è cibo per i funghi.
La parte del fungo che è sopra terra è presente solo per pochi giorni all’anno. Il suo compito è quello di riprodurre (fare nuove funghi). Cresce in fretta, diffonde le sue spore (che funzionano come i semi), e presto scompare.
Partiamo dunque da una spora caduta per terra al centro di quell’ipotetico futuro cerchio. La spora germina creando filamenti (ife) che crescono in modo radiale e in un primo tempo nasce un solo carpoforo che muore in pochi giorni. Le ife intanto si allargano e già dopo un po’ di tempo può nascere un grappolo di funghi e così di seguito.
Man mano che le ife si allargano i carpofori crescono sempre in periferia formando prima piccoli cerchi e poi cerchi sempre più grandi. Il processo non si fermerebbe e i cerchi potrebbero allargarsi molto se non avvenissero interruzioni dovute a lavori dell’uomo o semplici calpestii profondi del terreno causati dagli uomini o dagli animali.
Uno degli anelli più grandi è stato trovato in Francia. Si tratta del cerchio formato dalla Clitocybe geotropa con un diametro di 600 metri e più di 700 anni di età. Anche in Inghilterra ci sono cerchi di Calocybe gambosa che hanno diverse centinaia di anni.
Al centro del cerchio il micelio è troppo denso e consuma tutte le sostanze nutritive per crescere ed allargarsi. Infatti le ife funzionano come il nostro stomaco poiché producono enzimi digestivi. Gli enzimi passano attraverso le membrane cellulari delle ife, poi attraverso la parete cellulare delle ife, e poi nel terreno. Lì, gli enzimi digeriscono la materia organica (legno marcio, ecc), trasformandolo in molecole nutrienti che si dissolvono in acqua e sono abbastanza piccole da passare nuovamente dentro le cellule del ife. Questi nutrienti sono il cibo dei funghi. Dove il micelio è denso le ife consumano tutti i nutrienti mentre dove la densità diminuisce alcuni nutrienti vengono rilasciati. L’ Azoto, in forma di nitrato, è uno di quei nutrienti. Il nitrato è conosciuto come un ottimo fertilizzante e questo è il motivo per cui anche le erbe e le piante che si trovano ai bordi del cerchio diventano più rigogliose e fertili. Mentre le ife centrali dense lo assorbono quasi tutto, ai bordi ne assorbono solo una parte e lasciano il resto che viene sfruttato dall’erba e dalle piante. Al centro del cerchio il nitrato è quasi assente e l’erba non ne può usufruire.
Sono circa 60 le specie di funghi che sono soliti crescere formando dei cerchi. Quello che si trova più spesso in questa forma è il Marasmius oreades, ma anche tipi insospettabili come l’Amanita phalloides formano spesso dei cerchi. Di seguito i nomi di alcune delle sessanta specie:
Agaricus arvensis
Agaricus campestris
Agaricus praerimosus
Amanita muscaria
Amanita phalloides
Bovista dermoxantha
Calocybe gambosa
Calvatia cyathiformis
Clitocybe dealbata
Clitocybe nebularis
Clitocybe rivulosa
Chlorophyllum molybdites
Chlorophyllum rhacodes
Cyathus stercoreus
Disciseda subterranea
Entoloma sinuatum
Gomphus clavatus
Infundibulicybe geotropa
Lepista nuda
Lepista personata
Lepista sordida
Leucopaxillus giganteus
Lycoperdon gemmatum
Marasmius oreades
Sarcodon imbricatus
Tricholoma album
Tricholoma orirubens
Tricholoma pardinum
Tricholoma matsutake
Tuber melanosporum
Vascellum curtisii
Non lo savevo. BRAVO!!!