Suillus bellinii (foto di Jaroslav Maly)
Il fungo che presentiamo questa settimana è uno di quei funghi spesso sottovalutati. Il Suillus bellinii è però uno dei “pinaroli” più pregiati dal punto di vista gastronomico e per averne la prova vi invitiamo fa fare il risotto con questo fungo e paragonarlo poi al risotto con i funghi porcini. La sua carne soda e compatta ne permette anche una buona conservazione sott’olio. Il Suillus bellinii è probabilmente il migliore del genere Suillus. Ma veniamo alle sue caratteristiche morfologiche:
Cappello: 06-14 cm, inizialmente emisferico, poi convesso fino a diventare appianato; cuticola, spessa e membranacea, è sempre un po’ glutinosa, ma asciutta a tempo secco, facilmente separabile, di colore variabile, prima biancastra, poi bruna con sfumature e chiazze color nocciola o oliva, che tende a schiarirsi verso il margine.
Tubuli: i tubuli adnati o lievemente decorrenti, sono di colore biancastro poi giallo
Pori: pori larghi, angolosi, inizialmente di colore da biancastro a giallo-crema, poi giallo-verdastri-olivacei
Gambo: 3-6 x 2-3 cm, pieno, solitamente corto e tozzo rispetto alle dimensioni del cappello; di forma cilindrico-affusolata, secerne goccioline oleose che alla fine diventano granulazioni nerastre
Carne: Soda, poi molle nel fungo maturo, di colore bianco-giallastro, rosata sotto la cuticola. Sapore dolce e odore fruttato
Spore: 8-10 × 3,5 – 4,5 µm. Giallo-ocra in massa, ellittiche-fusiformi, lisce, guttulate, apiculate
Habitat: Cresce lungo i litorali in boschi di conifere a due aghi (Pino marittimo e Pino domestico); in zone a clima temperato, in estate-autunno e persino in periodo invernale se non vi sono gelate.
Commestibilità: Ottimo commestibile, il migliore dei Suillus.