Finalmente la ressa è finita. Non c’era posto in montagna per stare in tranquillità perché dovunque andavi, anche nei posti più scoscesi incontravi sempre tanta gente uscita alla ricerca dei porcini. Adesso i colori della montagna stanno cambiando, il verde fa posto al rosso e le prime piogge sconsigliano i cercatori occasionali che preferiscono la quantità alla qualità. Non è che i porcini siano finiti, adesso sono molto più rari, ma il fortunato che li trova può vantare dei pezzi assolutamente di primo ordine. Ottobre è anche il mese in cui si trovano gli ovoli migliori (Amanita caesarea), le mazze da tamburo (Macrolepiota procera) più grandi, i cantarelli migliori (Cantharellus cibarius) e i più fortunati troveranno i cerchi delle streghe formati dalla Clitocybe geotropa, un altro dei funghi che noi consideriamo eccellenti.
Iniziano poi a comparire le “bavose” ( Suillus luteus) e le “rosite” (Lactarius deliciosus) e tutte le altre specie del genere.
Raccomandiamo sempre di raccogliere e consumare solo esemplari giovani di qualsiasi specie di funghi perché, se non sono in condizioni ottimali, anche i funghi mangerecci possono dare problemi, a volte anche gravi.
L’ultima raccomandazione è quella di non pensare solo ai funghi ma di godere quello che la montagna ci offre in questo inizio di autunno. I colori che cambiano, la nebbia che sale, i ruscelli che si riempiono e gli scorci di panorama che la montagna sa offrire a chi guarda con attenzione. Buona raccolta quindi, ma anche buone passeggiate per i boschi per riempire i polmoni di quell’aria che, ahimè, in città non avremo mai più.