Boletus aereus
Spesso ci capita, anche durante le escursioni, di discutere sulla corretta pronuncia di alcuni nomi dei funghi ed ognuno di noi pensa di avere ragione avendo letto da qualche parte su internet la corretta pronuncia di un tale nome. Su internet però si trova di tutto ed anche il contrario di tutto per cui cercheremo, senza presunzione, di fare chiarezza almeno sui dubbi dei nomi più conosciuti. La chiarezza si può fare perché il latino e il greco antico hanno delle regole precise e tutti i nomi scientifici provengono da queste lingue. Cominciamo col nome di un fungo che incomincia a comparire in questi giorni sulle nostre montagne: il Boletus aereus.
Il dittongo ‘ae’ in latino si legge sicuramente ‘e’ a meno che il sostantivo da cui deriva non abbia la dieresi o non derivi dal greco antico (ma non è il nostro caso). Ebbene il sostantio è Aes= bronzo ed è sicuramente senza dieresi, per cui, senza ombra di dubbio l’aggettivo ‘aereus’ va letto ‘éreus’.
Amanita phalloides
Il secondo nome di cui vogliamo parlare oggi è quello della Amanita phalloides perché in questi ultimi tempi è invalsa l’abitudine di pronunciarlo phalloídes ponendo l’accento della pronuncia sulla i perché qualche “professore” presente in rete ha visto l’accento greco sulla i. Purtroppo il greco antico, da cui deriva l’aggettivo, ha la regola che sui dittonghi l’accento vada posto sulla seconda vocale ma vada letto sulla prima. In altre parole si scrive correttamente phalloídes ma si pronuncia phallóides. Qualcuno ha pensato invece che il dittongo provenisse dal greco moderno e per questo motivo si leggesse in modo diverso. È vero che il dittongo ‘oi‘ in greco moderno si legge in modo diverso, infatti si legge ‘i‘ ed allora, anche se derivasse dal greco moderno (e non è così) dovrebbe leggersi phallídes.
Pertanto riprendiamo la vecchia e giusta abitudine di pronunciare phallóides e saremo sicuri di non sbagliare.
Continueremo questo discorso sulla corretta pronuncia dei nomi dei funghi non appena qualcuno ci porrà il problema di un nome specifico, intanto vi regaliamo, andando a questo link, un documento del professore Cosimo Averna sull’argomento. Buona lettura