Boletus edulis
Tutti gli appassionati e raccoglitori di funghi vorrebbero conoscere in anticipo le possibilità di raccolta dei funghi in una determinata stagione. E fino ad alcuni anni addietro era pure facile prevedere osservando le piogge, i venti e l’umidità come sarebbe stata la stagione.
Da parecchi anni ormai non si può più prevedere niente! Perché? Ce lo siamo chiesti ed abbiamo analizzato le condizioni meteorologiche degli ultimi venti anni. Ed abbiamo scoperto che la causa principale dell’impossibilità di prevedere alcunché dipende dai cambiamenti climatici. Sono stati così repentini e variabili che oggi anche le previsioni meteo raramente riescono ad andare oltre i 3 giorni di previsione con una certa attendibilità.
E così abbiamo visto bolle di calore africano toccare il Nord del nostro paese e lasciare il Sud con tempo estremamente variabile. Sappiamo bene che i nostri amati funghi soffrono di due cose soprattutto: la siccità e i venti caldi di scirocco. A soffrirne di più di queste condizioni sono proprio le boletacee, eccezion fatta per il Boletus aereus che ben sopporta la poca pioggia.
Se l’umanità tutta non farà niente per recuperare le condizioni ambientali che erano presenti fino alla fine degli anni ottanta, il futuro dei funghi sarà sempre più incerto, con molte specie che rischieranno di scomparire.
Come facciamo a sapere quindi come sarà per i funghi il 2019? A guardare un po’ quello che è successo finora non ci sono grandi speranze. L’anno è cominciato con pochissimi Pleurotus eryngii, pochissimi marzuoli ed ancora di meno è risultata la presenza di morchelle. Cosa aspettarci quindi per i porcini? Potrebbero aiutarci le piogge di maggio ma finora non si è visto nulla di positivo.
Comunque la speranza, si sa, è l’ultima a morire…Infatti qualcuno, per fortuna, pensa che la produzione di boleti in Europa, a causa dei cambiamenti climatici, aumenterà nel periodo che va dal 2016 al 2100. Per saperne di più seguire questo link.