I devastanti incendi di questi ultimi anni, immortalati in questa bellissima immagine di Montagna TV, hanno devastato diverse aree del nostro amato Aspromonte e hanno distrutto una gran parte di flora e piccola fauna. Basti pensare che gli insetti che curano il sottobosco si sono dimezzati. Le iniziative encomiabili di molti escursionisti, come le marce di protesta, hanno attirato l’attenzione pubblica sul problema e forse sono riuscite ad attivare le forze che devono monitorare le nostre montagne. Un’altra importante iniziativa viene da un progetto del corpo docente del Corso di Studi in Scienze Forestali e Ambientali del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria che ha promosso la realizzazione in situ di un cantiere didattico-sperimentale finalizzato allo studio delle dinamiche ecologiche e ambientali post-incendio e alla individuazione di possibili interventi e misure conservative (a basso impatto ambientale ed economico) di ripristino e di riqualificazione dei boschi percorsi dal fuoco per “aiutare” l’ecosistema forestale a mettere in atto i meccanismi naturali di “autoriparazione” dopo l’incendio.
Basteranno queste iniziative a risolvere il problema? Sicuramente no!
Innanzitutto bisognerebbe capire se le cause sono naturali e questo è difficile da sostenere osservando che gli incendi vengono sempre accesi quando le condizioni ambientali e le direzioni dei venti sono tali da procurare più danni possibili e poi il monitoraggio delle zone più a rischio è completamente assente e la montagna viene lasciata in mano ai piromani che sanno di non rischiare nulla in quanto, se scoperti, vengono alla fine anche assolti dalla giustizia.
Allora non resta altro che la speranza che la natura sia più forte e intelligente degli uomini e si curi da sola.
Alcuni segnali come la ripresa delle felci fanno ben sperare… e le piogge abbondanti di questi giorni contribuiscono notevolmente a dare vita alla terra martoriata.
E forse rinasceranno anche i funghi, nostro precipuo interesse, e contribuiranno a rendere più veloce la rinascita di nuova vita nei boschi.
Seguiremo con attenzione lo svolgersi degli eventi e saremo pronti ad informarvi dei miglioramenti che avverranno sulle nostre montagne.