Non molto tempo fa, le persone che andavano in montagna per raccogliere funghi erano davvero poche. La montagna infatti era frequentata da tutti per passare una giornata diversa con la possibilità di respirare aria buona, lontano dalle città che, in quanto a pulizia dell’aria, non vantano alcuna qualità.
La raccolta dei funghi invece era destinata ai professionisti del settore e ai pochi appassionati di micologia. Unica eccezione forse era la raccolta dei funghi porcini conosciuti da molte più persone che frequentavano la montagna per questo motivo, solo nei mesi in cui questi funghi crescevano.
Ora non è più così.
La montagna, e in questo caso mi riferisco al nostro amato Aspromonte, si riempie quasi ogni giorno dell’anno da frotte di persone che ricercano ogni tipo di fungo mangereccio…
Perché è successo questo? È una cosa positiva o negativa?
Il merito o il demerito di tutto ciò va ascritto alle attività dei gruppi micologici regionali che hanno divulgato, con i corsi di micologia per la gente comune, la conoscenza delle varie specie di funghi mangerecci?
La divulgazione della micologia è sicuramente una cosa positiva e un vanto delle associazioni micologiche regionali, ma deve essere accompagnata da una, altrettanto importante, educazione al rispetto della montagna e di tutto quello che i boschi ci offrono.
Non basta quindi insegnare alla gente quali sono i funghi commestibili e quali quelli tossici o velenosi, se non si insegna, prima di tutto, come si devono rispettare i boschi e le risorse che questi producono. I funghi, mangerecci o velenosi che siano, hanno una funzione importantissima e le persone devono imparare a rispettare anche i funghi che non raccolgono:
Invece succede spesso il contrario! I funghi che non si conoscono vengono spesso presi a pedate o schiacciati e questa abitudine danneggia l’ecologia dei boschi.
Facciamo quindi un appello alle associazioni micologiche affinché mettano nei loro programmi al primo posto l’educazione e il rispetto della montagna.
Se riusciamo ad infondere nelle menti delle persone questo rispetto non sarà più un grosso problema se sempre più gente andrà a raccogliere funghi, soprattutto se avrà imparato a non raccogliere i funghi troppo piccoli, a non usare buste di plastica che impediscono la diffusione delle spore e contribuiscono ad far infracidire i funghi raccolti.
Il bosco è un ecosistema perfetto se l’uomo non interviene a deteriorarlo e se proprio vogliamo portarci appresso una busta di plastica, quest’ultima deve servire solo a raccogliere le immondizie che altri hanno lasciato prima di noi…
Così il nostro passaggio servirà anche a rendere più puliti i luoghi che visitiamo.