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Una giornata coi…fiocchi, in montagna

Fofografia di Pierpaolo Papalia

Parlando con amici un giorno Immanuel Kant disse: “Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne”, ed io leggendo quella frase mi misi a riflettere e a pensare quanto fosse vera quell’affermazione. Mi innamorai della montagna e non la lasciai più.
Amo ancor oggi la montagna perché ogni volta che mi ci ritrovo entra in me una serenità, una pace che mi riesce molto difficile trovare in città. Se poi la montagna la vivi insieme agli amici più cari, il piacere e la gioia aumentano a dismisura.
Mercoledì scorso il più intraprendente tra gli amici che frequentano la montagna con me, Gianni Battaglia, invia in chat questo messaggio:

Sabato 8 settembre vorrei andare a funghi  poiché mi sono già visto o sentito con alcuni di voi e mi è sembrato di capire che ci potrebbe essere una nutrita partecipazione. Proporrei di contarci, vedere quante macchine abbiamo a disposizione (la mia  c’è), dividerci in equipaggi e battere zone diverse. A pranzo ci potremmo vedere per una schiticchiata nei boschi (ognuno porta qualcosa). 

Colto subito al volo! Dovevamo essere in tanti ma, alla fine, impegni di qua, impegni di là, siamo rimasti in cinque. Un numero di amici veri, piccolo o grande che sia, è sempre il miglior numero e siamo partiti di buon’ora in direzione della nostra montagna, l’Aspromonte, con la certezza che ci avrebbe regalato come sempre spettacoli ad ogni passo e con la speranza di trovare una delle tante prelibatezze che si scovano nei boschi: i funghi.
Quello che ci interessava di più comunque era camminare per ore, come dicevano i nativi americani, dentro i mocassini degli amici (nel nostro caso gli scarponi) guardando, parlando e sorridendo e qualche volta fischiando che è il nostro segnale che avvisa gli altri quando troviamo un fungo. Non sto qui a tediarvi raccontando tutti i particolari dei nostri discorsi o i brindisi in rima che abbiamo declamato all’ora della schiticchiata (ricco pranzo consumato all’aperto). Meglio lasciar parlare le immagini che raccontano come Gianni Battaglia si dedica alla preparazione dei panini mentre gli altri riposano, sempre disposti però a farsi riempire il bicchiere. La nostra non era proprio una schiticchiata perché abbastanza frugale, ma le delizie leccorniose che i nostri Pierpaolo, Gianni Repaci e Gianni Crocè si erano portati dietro, insieme al vino superbo, l’hanno resa davvero ricca e gustosa.

Gianni B. al lavoro…

Un selfie sostituisce l’autoscatto…

Un bicchiere dopo l’altro…

Uno degli spettacoli che ci ha offerto l’Aspromonte in questa giornata è stato quello di vedere tantissime salamandre che abbiamo fotografato e seguito per un po’. Qualcuna si è pure messa in posa su un tronco ed ha permesso all’occhio svelto e vigile di Pierpaolo Papalia di scattare la più bella foto che abbiamo messo all’inizio dell’articolo. E i funghi? Sì abbiamo trovato anche quelli ma l’unico ricordo che mi è rimasto dei funghi è il gesto fatto da Gianni Battaglia che ha regalato (gesto che fa spesso con tutti perché è bravo a raccogliere) la raccolta più abbondante ad uno degli altri a cui la moglie aveva detto di non tornare a casa senza funghi.

E infine i funghi di Gianni B.

Insomma, come spesso capita con questi amici, abbiamo passato una giornata… coi fiocchi. Loro sanno già perché metto i puntini prima dei fiocchi, gli altri lo scopriranno quando non saranno più assenti.